Intervista sul Convegno da parte della TV Regionale TELECENTRO1
Quali soci del Circolo Modigliani appartenenti alla cultura liberale, abbiamo concepito e preso parte attiva alla celebrazione del 140° non solo per un tributo al grande uomo politico livornese, ma perché è stato un effettivo precursore politico nazionale del socialismo imperniato sulla questione centrale della libertà del cittadino nella convivenza civile. Il passare degli anni di questo ultimo secolo – dal 1912 ad oggi – ha progressivamente dato chiara conferma della sua impostazione e delle sue intuizioni. Lui che fin da quando era consigliere comunale a Livorno oltre cento anni fa, ha sempre operato dalla parte dei lavoratori, pure ha continuato a dire che per fare crescere le condizioni sociali dei lavoratori sono un errore contraddittorio seguire il marxismo rivoluzionario oppure la lotta fondata sull’odio di classe. La lotta per i diritti del lavoro non può mai separarsi dalla lotta per i diritti di libertà dei cittadini diversi nei loro interessi e nelle loro concezioni politiche, che si confrontano nel fisiologico conflitto democratico al fine di rendere la convivenza migliore nel segno del reciproco pacifico rispetto.
Nella sua orazione funebre alla Camera, fu detto con grande precisione che Modigliani era democratico perché era un uomo libero ed era democratico perché era socialista. In queste parole si è colto il motivo per cui Modigliani – socialista durante un secolo contraddistinto dal mito opposto di una irriducibile e inconciliabile diversità tra socialisti e liberali – sia stato invece uno che ha colto come la questione centrale sia la libertà del cittadino. E non a caso quando nell’inverno 46-47 venne al pettine in modo ineludibile il nodo della scelta tra il mondo libero e quello comunista, Modigliani confermò la convinzione di una vita e sacrificò al momento le proprie speranze dell’unità dei socialisti pur di abbracciare insieme Saragat nella scissione di Palazzo Barberini, la causa della libertà del cittadino quale fulcro delle istituzioni.
E’ questa capacità di vedere con chiarezza che la difesa dei lavoratori deve essere necessariamente connessa alla libertà dei cittadini, alla loro diversità individuale ed in più all’antevista costruzione degli Stati Uniti dell’Europa, che da il segno indelebile della continuità e dell’attualità di Modigliani, cose che costituiscono la ragione del Convegno.
Quella di Modigliani è un’esperienza di vita che lancia un messaggio evidente. Socialisti alla Modigliani e liberali coerenti restano geneticamente diversi sotto il profilo politico culturale. Ma questo non equivale mai ad una contrapposizione ideologica che prescinda dallo sperimentare i fatti, cioè dal cosa sia la realtà delle norme vigenti e dei rapporti economici in essere. In Italia, poi, la situazione politico ambientale richiede molto di più. In Italia sono tuttora prevalenti forze che si rifanno alla continuità delle lotte di classe e al privilegio per le strutture burocratico finanziarie dominanti. Allora, i socialisti alla Modigliani e i liberali coerenti debbono praticare una collaborazione politica fondata sull’aderire ai fatti reali e sul fondare le istituzioni non sulle fedi bensì sulla separazione Stato religioni che favorisce regole di continuo adeguate. Il comune obiettivo è sciogliere i nodi dei circuiti sociali per garantire che si possa sempre manifestare liberamente la sovranità del cittadino nell’ambito del conflitto democratico.