L’intervento di apertura all’Assemblea Nazionale PD tenuto da Renzi, non riguarda solo i cittadini della sinistra. Riguarda tutti i cittadini, di qualunque impostazione politica. Perché avere una sinistra inserita nella dialettica che decide, è un interesse della democrazia parlamentare e dunque di tutti gli italiani. E al riguardo il discorso del Segretario uscente è stato molto preoccupante.
Insistendo nel definire il PD un argine al populismo della destra M5S Lega senza neppure un cenno all’essere stato la vera causa del successo giallo verde e del governo derivatone, il PD viene condannato ad una non credibilità preclusiva di ogni prospettiva e dunque all’irrilevanza politica. E non si tratta di un infortunio oratorio. Renzi ha sfidato espressamente chi nel PD non lo adora, dando appuntamento al Congresso per dire “lo riperderete e continuerete a segare il ramo su cui sedete”. Un simile delirio di onnipotenza rende incapaci di capire i numerosi voti dati nel tempo dagli italiani e priva la nostra democrazia della voce della sinistra.
A questo punto, l’antidoto a tale deriva è nelle mani di chi sta nel PD, dirigenti ed iscritti, e di chi il 24 febbraio 2019 ha intenzione di prendere parte alle sue primarie. Come sempre in un procedimento democratico, solo i cittadini possono dare una svolta. In questo caso è necessario facciano riscoprire al PD il valore del discutere per scegliere, attraverso chi si sente di sinistra, le proposte da fare per arrivare a governare l’Italia. Per ottenere questo risultato, va sradicata la concezione dominante nel periodo renziano. Quella concezione fondata sull’elitarismo oligarchico che ha il pernio nel clan degli amici, che rifugge l’ascoltare i cittadini e le idee per farli interagire migliorandone la condizione, che vuol raggirare le persone conviventi con l’astuzia egoista dell’imbonitore.
Finché la concezione renziana non verrà sradicata, sarà inutile parlare di alleanze a sinistra e altrettanto opporsi globalmente alle iniziative e ai provvedimenti che il governo Conte potrà assumere. I cittadini, anche moltissimi di quelli di sinistra, continueranno a ritenere non credibile il PD e preferiranno correre dei rischi piuttosto che affidarsi ancora a chi ha dato prova di non pensare ai problemi della gente bensì agli interessi dei propri compari.
Perché la democrazia italiana possa riequilibrarsi, bisogna sperare che questo sradicamento avvenga il prima possibile.