Spot radiofonico per la Campagna Referendum del 12 giugno 2022. Testo predisposto dz Daniele Bonifati, Enzo Marzo, Riccardo Masttorillo, Raffaello Morelli.
I mali della giustizia non si risolvono con i referendum del 12 giugno.
Sanarli non richiede l’accetta ma equilibri complessi nelle varie sensibilità dei cittadini e nella separazione dei poteri.
I cinque referendum usano l’accetta. Sbagliano nel merito e truffano la funzione costituzionale dell’ abrogare.
Sulle misure cautelari, per ridurne gli abusi cancellano uno strumento essenziale.
Sull’incandidabilità dei condannati, eludono la valutazione dei reati indispensabile per evitare i privilegi.
Sui Consigli Giudiziari, introducono avvocati e universitari nel giudicare la professionalità dei magistrati senza pensare alle ricadute sulla loro indipendenza.
Sulle correnti nel CSM, varano una procedura inadatta a eliminarne le storture.
Sul separare le funzioni, adottano la scelta chirurgica tra PM e giudice a prescindere da altre esigenze sistemiche.
Questi referendum negano che la giustizia sia frutto della democrazia rappresentativa, con un’alta mediazione di diverse sensibilità in parlamento.
I referendum resi antiparlamentari minano la libertà delle istituzioni. La vittoria del SI, favorirebbe i potenti.
Per esser certo che i referendum del 12 giugno non siano approvati, non votare (o non ritirare le schede) e fai mancare il quorum del 50%+ 1 degli elettori, nella consapevolezza che votare NO, aiuta il SI’ a vincere.