Su libertà e sicurezza

Il contrasto in corso tra FBI e Apple  attiene  a differenti idee politico culturali su un tema globale: il rapporto tra libertà del cittadino e compiti dello  Stato per garantire la sicurezza.

Dopo l’attentato di dicembre in California con molti morti e feriti, l’FBI ha  chiesto all’azienda di mettere a punto un sistema operativo per indebolire le  barriere strutturali dell’iPhone in modo da entrare di forza in quello di un terrorista. Secondo l’FBI l’azienda avrebbe dovuto  accrescere l’ordinaria vulnerabilità del sistema operativo, che già consente, attraverso procedure d’intesa con il titolare dell’iPhone,  interventi di riparazione in caso di blocchi del cellulare a seguito di occasionali incompatibilità nelle procedure interne. Per l’FBI sarebbe bastato creare una versione del sistema operativo da introdurre nell’iPhone senza alcuna intesa col titolare,  rendendolo penetrabile dagli esperti.

Ha replicato l’Amministratore Delegato dell’Azienda con parole inequivoche: sbloccare l’iPhone della strage sarebbe l’equivalente software del cancro, in quanto stabilirebbe un precedente legale dannoso per gli americani. Un sistema operativo come quello chiesto dall’FBI darebbe a chiunque la possibilità di entrare nei cellulari di ogni americano.  Così, per togliere ogni speranza ai fautori della sicurezza ad ogni costo, l’APPLE ha messo in cantiere la creazione di un nuovo sistema operativo dotato di protezioni assai rafforzate rispetto alle attuali.

Una polemica del genere tocca un tema centrale per la convivenza tra diversi. Per valutare la capacità delle istituzioni di promuovere una convivenza adeguata all’epoca e al luogo, il metro essenziale è la libertà di vita quotidiana di ciascun cittadino, vale a dire il privato. La sicurezza deve corrispondere alle regole di libertà civile, non determinarle.

Perciò quando sorgono problemi di sicurezza, le soluzioni adottate non devono intaccare la libertà. Per farlo, esistono procedure costituzionalmente previste. Ad esempio, per entrare guerra, in cui si consente in tutta trasparenza la rinuncia a qualche aspetto di libertà, non a tutta; oppure, altro esempio, per lo stato di calamità,  che accentra i poteri governativi con restrizioni della libertà molto circoscritte al territorio e alla durata. Viceversa, i nuovi sistemi operativi informatici  richiesti dall’FBI, a prescindere dai loro motivi contingenti, attiverebbero,  in automatico  e in via permanente, il controllo sulla vita privata di ogni cittadino da parte di chi possiede le chiavi di quel sistema operativo.

Dunque è una richiesta inaccettabile in ogni società democratica. Valica il crinale che separa gli stati etici totalizzanti ­– strutturati sul conformismo di potere autoreferenziale che vuole imporsi sul cittadino –  e gli stati che affidano le decisioni alla sovranità dei diversi cittadini. Perché è il sistema che funziona meglio.

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