Ai Riformatori Liberali veneti

Cari amici,

mi fa molto piacere che i Riformatori Liberali siano fattivamente impegnati, a cominciare dal Veneto, nel mettere in rete i liberali. Non soltanto per far esistere una nuova via di contatto ( il che già non è poco ), ma anche per attivare la collaborazione di quanti sono consapevoli che, per ogni liberale vero, cultura critica della libertà e pratica dei comportamenti politici devono andare a braccetto.
L’obiettivo dei liberali è la continua costruzione di regole e condizioni per agevolare il libero esprimersi dei singoli cittadini e le loro interrelazioni. E dunque i liberali sono gli avversari fisiologici di ogni teoria delle contrapposizioni fideistiche e pregiudiziali. Negando alla radice senso critico, autonomia di giudizio e responsabilità delle scelte, le teorie del “o di qua o di là” fanno danni gravi anche oggi. Riducono il bipolarismo ad una forma aggiornata di lotta tra due partiti chiesa e distorcono il maggioritario da mezzo per favorire la scelta dei cittadini tra proposte alternative di governo, ad esasperato elettoralismo che diffonde il conformismo e comprime l’attitudine a pensare con la propria testa.
Il Paese – e ancor più il paese che vuole l’alternanza – ha urgente bisogno di un’aggregazione politica del filone culturale liberaldemocratico. Un filone che non può confondersi con socialisti o popolar conservatori ( specie nella versione di un partito impresa), e tanto meno essere da loro surrogato. Questa aggregazione c’è già al parlamento europeo ed è il gruppo dei liberaldemocratici e riformatori (ELDR), il terzo dei gruppi parlamentari. Sarebbe importante se dalle iniziative dei Riformatori Liberali su temi vicini alla vita quotidiana dei cittadini si consolidasse nel Veneto un’area in naturale sintonia con una pratica di libertà attiva da offrire come prospettiva nelle Amministrazioni locali. E poi formasse una spinta ad una aggregazione di tipo analogo a livello nazionale in occasione delle prossime Europee 2004.
Nel dibattito su quale Europa si vuole, su quali rapporti con gli Stati Uniti, su quale libertà di ricerca, su quali ulteriori allargamenti ad altri paesi, su quale importanza ai diritti del cittadino rispetto a quello dei governi e degli euroburocrati, è evidente la convergenza dei liberali rispetto ai differenti punti di vista degli altri. E oltretutto alle Europee 2004, non c’è da scegliere un governo ed il sistema elettorale è proporzionale. Dunque è possibile compiere un passo avanti importante, anche per nuovi equilibri politici in Italia, arrivando ad una lista comune di tutti coloro che , liberali, radicali, riformatori, repubblicani, pattisti, laici, si impegnino a stare insieme nel gruppo ELDR.

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