Scritto per la rubrica Testimonianze della rivista NON CREDO, n.30
Il clima istituzionale del Regno Unito era finora una laicità consolidata. Ma l’anno prossimo ci sono le elezioni politiche e il premier conservatore David Cameron ha voluto cambiare registro. Ha iniziato a richiamare in pubblico il potere curativo che la religione ha avuto nella sua vita. E per togliere ogni dubbio che ciò non fosse un semplice manifestare una convinzione religiosa privata, lo ha accompagnato con un argomento tutt’altro che privato: ”il Cristianesimo ha la forza spirituale di trasformare il mondo intero e, dal momento che la Gran Bretagna è un Paese cristiano, non va bene la severa neutralità dello Stato perché tale modo di pensare priva la collettività di una vitale risorsa morale”. Qui non discuto il suo diritto individuale di dichiararlo. Confuto decisamente la scelta politica del Primo Ministro di seppellire la neutralità pubblica. Assegnare una patente di superiorità ad un gruppo religioso, appartiene ad una scelta di fede privata non di governo, a meno di non volere lo Stato confessionale. Accattivarsi una fede, può o no far guadagnare qualche consenso ma di sicuro è un regresso nel convivere di fedi diverse. Del resto la laicità istituzionale non è nel bagaglio dei conservatori di oggi.