Sul dirsi liberali

L’INGANNO DI DIRSI LIBERALI
SENZA AVERNE I PROGETTI E I COMPORTAMENTI

Ai Liberali non interessa se sia estemporanea o no l’uscita dell’on. Berlusconi sul nome Forza Italia (sono fatti del suo partito). Interessa invece la pretesa di attribuire a tale nome la  conferma dell’impegno a fare la rivoluzione liberale. E’ stata ed è una pretesa volutamente ingannatrice. Per essere liberale non serve un nome, servono progetti politici imperniati sulla libertà dei cittadini e comportamenti coerenti. Berlusconi e il suo partito non hanno mai avuto né gli uni né gli altri. E infatti appartengono all’organizzazione conservator popolare, sono europei riottosi, fanno decidere quasi nulla a iscritti e cittadini privilegiando ristrette cerchie amicali, praticano uno strisciante dirigismo economico, appoggiano tesi clericali su procreazione e testamento biologico, non sanno cosa sia sobrietà e senso delle istituzioni. Insomma esprimono una concezione social populista lontana dal liberalismo.

I liberali si affidano a progetti liberali e comportamenti liberali e non ai personaggi. Continuano a fare rete sul territorio – si ritroveranno anche il prossimo venerdì 20 a Roma – per preparare una lista liberale nel 2013 ben distinta dai conservatori del centro destra e dalla confusa  politica senza programmi del centro sinistra.

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