Nelle ultime due settimane si sono moltiplicati gli episodi del terrorismo contro gli ebrei, da Gerusalemme (ove Hamas li ha esaltati), a Milano, a Marsiglia, il tutto nel quadro dei sei apocalittici eccidi di Parigi. Mentre la realtà procede, il Consiglio Comunale di Livorno non è capace di affrontare la discussione della mozione presentata i primi di settembre dai consiglieri Bini (PD), Cannito (Città Diversa), Caruso (PD) e Martelli (PD) che , “nel ribadire l’auspicio del reciproco riconoscimento tra lo Stato di Israele ed un solo Stato Palestinese, invita il Sindaco e la Giunta a sospendere la pratica del gemellaggio con la città di Gaza finché detta città resterà nelle mani dei terroristi di Hamas”.
La questione è nelle mani della Presidente Giovanna Cepparello. Perché esita? Oggi, ad ogni livello occorre contribuire alla lotta al terrorismo fanatico che attenta al nostro modo di vivere e alle nostre libertà. Foss’altro perché l’Europa, in base al Trattato di Lisbona, assiste la Francia che fa la guerra all’ISIS. L’Italia è in Europa e Livorno in Italia. Il Comune di Livorno non deve esitare. Il suo contributo sta nell’essere trasparente e coerente.
Trasparente vuol dire due cose: riconoscere che le condizioni di fatto non consentono di separare operativamente la popolazione di Gaza dal gruppo di Hamas dominante e non imbrogliare i cittadini livornesi dicendo dietro le quinte che la nuova mozione è superflua perché tanto il gemellaggio votato a febbraio non vedrà mai la luce (semmai è una ragione in più per sospenderlo). Coerente vuol dire proseguire la tradizione di Livorno delle diversità, che ha fatto convivere cittadini diversi in carne ed ossa e non si confonde con i sognatori di purezza ideologico religiosa che negano la realtà, non accettano gli altri, non rifiutano le dilaganti pratiche terroristiche.
Presidente Cepparello, se ci sei batti un colpo.
Liberali Livorno