Le ricadute positive del festeggiare il 150° dell’Unità

Commento ad un articolo de LaVoce.info

L’impostazione metodologica dell’articolo è significativa perché non si limita a riprendere i costi attesi per la festa dell’Unità d’Italia ma argomenta, anche mediante dati comparativi, a favore dei suoi benefici potenziali. Ciò serve a smontare l’approccio distorto delle critiche avanzate da un federalismo provinciale e da un imprenditorialismo miope. Festeggiare ufficialmente il 150° ha ricadute positive sul come intendere la convivenza. Non a caso viene sottolineato come negli USA l’unità nazionale venga cementata da un’idea comune di futuro. In particolare, è interessante il rilievo che anche in Italia sarebbe meglio riflettere sul come rendere il 17 marzo un elemento di legami simbolici per guardare in avanti e porre un freno  alla disgregazione operativo familistica. Magari aggiungo, ricordando che a fine marzo è anche il 150° del principio di separazione tra Stato e religioni, per non dimenticare che anche questo è un aspetto ineludibile di una sovranità del cittadino davvero praticata.

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