Il Corriere di stamani anticipa due brani del libro “Leader e masse” di Alberoni appena in libreria, che, se non contengono refusi, sono contraddittori in modo stupefacente
Nel primo brano , dopo aver illustrato che “Rousseau può esser considerato il padre tanto del terrore rivoluzionario come del terrorismo moderno” è scritto ” tutte le dottrine politiche, siano esse liberali, anarchiche, marxiste o islamiste, che promettono istituzioni capaci di conservare la coincidenza tra volontà individuale e volontà generale (profana o divina) producono totalitarismi”. Nel secondo brano , che è un ben più lungo passaggio su Locke, è scritto ” con questo edificio di esemplare chiarezza e semplicità Locke ha fornito il modello dello Stato costituzionale moderno. Egli è veramente il padre della democrazia”.
Le due affermazioni , sempre che non siano un refuso, fanno a pugni. Infatti Locke non è un essere culturalmente alieno , quasi un marziano o un venusiano del pensiero politico. E’ il capostipite del liberalismo, notoriamente e unanimemente riconosciuto tale. E di fatti il liberalismo, basandosi sulla diversità dei cittadini e sul loro democratico confrontarsi, non si è mai sognato di promettere istituzioni capaci di conservare la coincidenza tra volontà individuale e volontà generale. Foss’altro perché rifugge strutturalmente dalla volontà generale , un’idea che appartiene ad altre culture ad esso contrapposte, che soffocano l’identità dei singoli cittadini puntando ad esiti totalitari e comunitari.
Stupisce che questa elementare considerazione non sia balzata agli occhi di chi ha fatto la pagina. Così la Terza del Corriere, a partire dal titolo di testa, attribuisce anche ai liberali “il meccanismo che porta al terrore”. Il che mi pare davvero troppo. Almeno si poteva , virgolettando il testo, far intendere che era solo una (strabiliante) opinione dell’autore.
Con i migliori saluti