Circa un articolo odierno sul Corriere (a Sabino Cassese)

Egregio Professore,

Lei pone una domanda (“il diritto internazionale ha fallito la sua missione pacificatrice nel mondo?”) senza chiarire in partenza quale natura abbia il soggetto della frase. Di fatti, il diritto internazionale c’è come teoria mondialista illiberale che vuol ripetere i secolari rapporti di potere tra gli stati, e in tal caso la presunta missione pacificatrice è solo un paravento diplomatico per ammantare le effettive pratiche belliche. Viceversa,  in termini liberali il soggetto non esiste (ha mai visto il diritto internazionale votato dai cittadini?) ma allora non può avere missioni. 

Insomma, non è possibile eludere l’esperienza nel tempo, secondo cui la pace consegue alla crescita della libertà (non la precede) e la libertà lievita a poco a poco e con fatica solo attraverso la maturazione della consapevolezza di individui che convivono nella diversità confrontandosi in base ai risultati ottenuti.

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