Sulla crisi dell’Occidente

Mi dispiace ma non posso esimermi dal sottolineare che il pezzo di Mauro della Porta Rafffo sulla crisi dell’Occidente , contiene un grave errore concettuale.

Sta nell’accettare in modo pressoché acritico la tesi di Huntington secondo cui “l’Occidente non ha conquistato il mondo con la superiorità delle sue idee, dei suoi valori o della sua religione ma attraverso la sua superiorità nell’uso della violenza organizzata (il potere militare)”. A parte l’uso del concetto di conquista che adotta in partenza la concezione militare da comprovare, il dato di fatto che è che la capacità espansiva dell’Occidente deriva dal seguire il sistema della libertà e quindi della diversità individuale, che secoli di applicazioni hanno dimostrato essere quello di gran lunga più efficace nel migliorare le condizioni di vita dei conviventi (il alternativa al ricorrere alla forza militare).

Il sistema della libertà si fonda nel medesimo Stato sullo scambio di idee e merci e sul conflitto secondo le regole prescelte dai cittadini, tra le varie proposte avanzate dai singoli rispetto ai problemi sul tappeto in base a valutazioni e dubbi (lasciando ai risultati indotti il ruolo della decisione). A livello di stati differenti resta comunque fermo il criterio di favorire lo scambio anche al di là delle alleanze. Da ciò consegue, che occorre dare tempo alla libertà perché possa maturare in ogni luogo e che è contraddittorio nel profondo pretendere di diffondere la democrazia , in specie con la forza, in quanto contraddice il maturare della libertà imponendolo. E che è non meno contraddittorio dare alla libertà una veste imperiale di destino manifesto, la quale nega in sé l’idea di scambio specie individuale.

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