Da Raffaello Morelli ad Angelo Panebianco, mail domenica 13 marzo ore 11,45
Primo, complimenti per la sua abilità di eludere le obiezioni(e già qui si misurala distanza dal liberalismo). Secondo, complimenti per fingere di non capire che i nostri argomenti sono ben diversi da quelli di Montanari, poiché noi, appunto perché siamo occidentali, non accettiamo comportamenti incoerenti con i principi dell’Occidente. Terzo, complimenti per porre un quesito su Chamberlain e Churchill, vale dire un paragone che non c’entra nulla con la situazione odierna, perché oggi sono stati gli ucraini che hanno violato il patto sottoscritto. Quarto, complimenti per insistere sulla tesi della guerra fredda che è una linea molto dannosa per gl scam bi e quindi per la libertà. R.Morelli
Da Angelo Panebianco a Raffaello Morelli, mail di domenica 13 marzo ore 11,30
Stessi argomenti di Montanari e soci. Meglio Chamberlain che Churchill? Armi agli ucraini? Questi ucraini a quanto pare hanno proprio rotto le scatole a tanti. Sono stati così ineducati da non arrendersi subito. Una bella guerra lampo e gli europei avrebbero abbozzato . Come con la Crimea. Complimenti a un vero liberale.
Panebianco
Da Raffaello Morelli ad Angelo Panebianco, mail di domenica 13 marzo ore 9,55
Caro Professore,
nel Suo editoriale di stamani scrive “tutto ciò porta alla conclusione che quando società aperte o libere devono fronteggiare autocrazie, si tratta di impedire che il fronte interno si sfaldi”. Invocare questo, ha un tono realista ma realista non è. Innanzitutto trascura la questione decisiva per i liberali – come non tradire quei valori della società aperta, che sono il motivo per fronteggiare le autocrazie – e inoltre neppure tiene conto delle conseguenze non poco negative sull’ordine politico europeo degli atti di compattamento adottati.
In un mio articolo su Formiche.net di giovedì, la prima questione della trascuratezza la ho sintetizzata in due punti. Uno, nascondersi che l’occasione per invadere è stata l’annoso mancato adempimento ucraino del trattato Minsk 2 sottoscritto nel 2015 e riferito al concedere l’autonomia rafforzata al Donbass. Due che la soluzione non è sostenere il ricorso alla guerra fredda a difesa della libertà. Perché con la guerra fredda si tagliano gli scambi e la libertà complessiva arretra
Quanto alla seconda questione, è ormai indiscusso che una componente determinante della resistenza ucraina è dovuta alle forniture di armi da parte dei paesi democratici, i quali non intendono subire passivamente le iniziative russe. Anche questa è una spinta non lieve alla guerra fredda, materiale e psicologica.
Atteggiamenti del genere sono logici se l’Occidente avesse già deciso di volee la terza guerra mondiale (meno male che Biden lo ha escluso più volte). Altrimenti sono errori capitali perché creano le condizioni per arrivarci.
In conclusione , è giusto evitare che il fronte interno si sfaldi, ma si deve fare solo difendendo i valori dell’Occidente non tradendoli.
I migliori saluti
Raffaello Morelli