Scritto per NON CREDO rivista bimestrale
Dopo tre riunioni da remoto in cui sono stati discussi l’Atto Costitutivo e lo Statuto, si è giunti a definire i documenti istitutivi del Comitato “Via le mani dall’Inoptato”. La loro registrazione è avvenuta presso l’Agenzia delle Entrate e così è nata l’associazione laica con l’unico scopo di eliminare dalla legislazione l’ultimo periodo dell’art. 47 c. 3 della legge 222/1985 che, riguardo l’8xmille della dichiarazione IRPEF, recita “In caso di scelte non espresse da parte dei contribuenti, la destinazione si stabilisce in proporzione alle scelte espresse”.
Da Portavoce del Comitato, aperto ad ulteriori inserimenti, funge l’organismo di 19 cittadini di tutta Italia: Mauro Antonetti, Paolo Bancale, Mario Bolli, Antonio Colantuoni , Carla Corsetti, Edoardo Croci , Giulio Ercolessi , Giacomo Grippa, Vittorio Lussana, Enzo Marzo, Riccardo Mastrorillo , Raffaello Morelli, Pietro Paganini, Michael Pintauro , Valerio Pocar, Francesco Primiceri, Mirella Sartori, Carmela Sturmann, Ciro Verrati . Il primo atto è stato il sito www.vialemanidallinoptato.it (in funzione da metà aprile) che riporta i principali dati in materia e costituisce lo strumento per tessere la tela dei rappresentanti nelle varie zone. Sia l’argomento dello scopo del Comitato sia la sua unicità, sono aspetti di rilievo.
L’argomento attiene al rapporto di chiarezza tra lo Stato e il cittadino. Il Comitato vuol ripristinare il rapporto oggi compromesso dalla norma da rimuovere. Infatti, mentre nella libera convivenza tra diversi il mondo laico può accettare che lo Stato rinunci ad una parte di quanto ad esso spettante per legge al fine di far scegliere con l’8xmille la destinazione di tale somma ad ogni cittadino coinvolto, è scorretto che lo Stato gestisca la parte delle scelte non fatte dai cittadini (quasi il 60%) distribuendola in proporzione alle scelte fatte. Perché il cittadino che non vuol dare alla sua imposta una destinazione diversa dall’Erario, viene raggirato da una legge che non rispetta la sua volontà distribuendo le somme diversamente da come lui ha deciso nella dichiarazione IRPEF.
L’unicità del tema è altrettanto importante. Concentra l’attenzione dei cittadini su un dato inaccettabile in democrazia e cui ben pochi acconsentono: utilizzare la legge per ingannare meglio i cittadini. Non introdurre altre questioni – magari importanti, ma che dividono le opinioni – aumenta la forza dell’agire del movimento contro il distribuire l’inoptato. Ed inoltre corrisponde ad una logica tipicamente laica. L’impegno ad aggiornare di continuo le leggi, dato che la democrazia rappresentativa non può funzionare con leggi inadeguate e che farla funzionare è invece determinante per chi, come i laici, è convinto in base alla storia che essa è il sistema migliore per convivere tra diversi.