Rimuovere o no Boeri?

Già lunedì 16, Campagne Liberali ha pubblicato un mio articolo sui dati distorti dai burocrati, che tratta dei migranti dichiarati dal Presidente INPS Boeri indispensabili (una percezione distorta dei fatti) per mantenere in pari la cassa. Ritorno sui comportamenti di Boeri perché il giorno successivo è scoppiata la clamorosa polemica tra lui e il Ministro Di Maio (con il collega Tria) riguardo il Decreto Dignità.

Per smentire di essere la manina che all’ultimo tuffo avrebbe inserito nella Relazione Tecnica al Decreto la previsione di posti di lavoro diminuiti di 8.000 unità annuali (previsione definita da Tria “non scientifica e quindi discutibile”), Boeri ha reso pubblici i testi della lettera di accompagnamento e della Relazione Tecnica inviati dall’INPS al Ministero con mail certificata il 6 luglio, vale a dire non all’ultimo tuffo. A tali testi, però, si attaglia perfettamente il detto “peggio la toppa del buco”.

Infatti, la Relazione Tecnica contiene sì la discussa previsione dei posti lavoro in decrescita dopo il Decreto concepito per farli crescere (e Di Maio si è chiesto perché la Relazione menzioni i posti di lavoro a tempo determinato perduti e non menzioni i posti a tempo indeterminato nati a seguito del Decreto). Ma a questa circostanza, di per sé clamorosa (in quanto smentisce il Decreto), la lettera non fa alcun cenno: “Con riferimento alla richiesta di codesto ufficio concernente l’invio della relazione tecnica riferita alle modifiche apportate alla disciplina del lavoro a tempo determinato, si invia allegata alla presente, la richiesta relazione tecnica predisposta dalla competente struttura di questo istituto”.

Dai testi si ricavano due dati. Che il Ministro non ha letto la Relazione Tecnica prima di trasmetterla allegata al Decreto per la firma (una leggerezza imbarazzante). E che non aver richiamato nella lettera di accompagnamento il contenuto della Relazione nonostante fosse opposto al Decreto, equivale ad una trappola a Di Maio. Volontaria, stando agli avvenimenti successivi. Infatti Boeri nel difendersi ha usato termini talmente esagitati (come fare negazionismo economico ed essere senza contatto con la crosta terrestre) che perfino il prudente Presidente Conte li ha definiti “toni inaccettabili”.

Tutto ciò conferma la distorta concezione del rapporto col governo che hanno alti burocrati. Non si ritengono organi strumentali del Governo bensì organi autonomi di governo, che, se in disaccordo con l’indirizzo del Governo, cercano un contatto diretto con i cittadini tramite la stampa.

Prima della clamorosa polemica, molti costituzionalisti, in testa De Siervo e Onida, hanno detto che, mancando una norma espressa, la rimozione del Presidente INPS in carica fino a gennaio sarebbe possibile solo in casi eccezionali, tipo furto o simili. Peraltro, dopo la polemica e dopo la richiesta dei parlamentari M5S a Boeri di dimettersi, qualora lui non lo facesse, il governo potrebbe ritenere il comportamento di Boeri una violazione eccezionale dei suoi compiti? Davvero è meno grave del furto, aver assunto un ruolo politico indebito volto a determinare il futuro preferito da lui e dai nostalgici della restaurazione?

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